Una tecnologia proiettata al futuro che farà volare le tue idee.
La possibilità di stampare on-demand e non avere limiti geometrici su parti di ricambio è una concreta evoluzione dove, grazie alla tecnologia additiva delle stampanti 3D, i costruttori di apparecchiature e strumenti nell’ambito aerospaziale, riescono a sviluppare nuovi prodotti innovando e ottimizzando le risorse.
Un tempo le stampanti 3D faceva affidamento sulla prototipazione, sulla verifica di design e sul testing; ora stampano parti funzionali pronte all’uso per il settore aereospaziale e della difesa.
Credits: Safran
Nel frattempo, segnalano lo sviluppo degli interni stampati in 3D grazie alla collaborazione con Strata Manufacturing e Siemens, producendo cornici televisive in plastica per l’installazione sul retro dei sedili.
Nell’ambito della difesa, Lockheed Martin sta progettando di utilizzare, per la prima volta, la produzione additiva per sviluppare una parte che sarà su un satellite militare.
La complessa unità è un involucro elettronico in alluminio progettato per contenere i circuiti avionici ed è una parte che richiederebbe più componenti e processi da produrre con una lavorazione regolare. Con la stampa 3D, invece, il totale delle parti è ridotto a uno solo, il che a sua volta riduce i tempi di produzione da sei mesi a 1,5 mesi, oltre a ridurre i tempi di assemblaggio da 12 ore a solo 3 ore.
L’innovazione in termini di materiali utilizzati dalla tecnologia 3D ha migliorato l’efficienza e la capacità di costruzione in maniera significativa e misurabile, inottenibile attraverso i metodi tradizionali di manifattura.
Queste tecnologie permettono la prototipazione rapida in una sola sessione di lavoro di parti complicate che potrebbero essere realizzate solo in più pezzi con saldature e giunte.