La prima volta che Aaron Wisniewski ha provato la realtà virtuale “mi ha fatto impazzire“, ha dichiarato nel corso del programma americano Seven Days. “Ho subito pensato: questo è il futuro, è fantastico. C’è così tanto da fare con questa tecnologia. Ma la cosa che manca, la cosa che ce la farebbe sentire come una vera esperienza, è ciò in cui sono specializzato, cioè il profumo. L’olfatto è l’unico dei nostri sensi con un collegamento diretto alla sezione della memoria e delle emozioni del nostro cervello, il sistema limbico. Ogni volta che vivi un’esperienza, è indissolubilmente legata all’odore di quel momento e viene immagazzinata nei banchi di memoria che ci rendono ciò che siamo“.
L’intuizione di Wisniewski, soprannominato “Indiana Jones of Scent” a causa della sua ossessione per il potere del profumo e per come può avvantaggiare l’esperienza umana, ora è una realtà… virtuale.
La start-up OVR (Olfactory Virtual Reality) Technology, fondata dai fratelli Wisniewski – di cui Aaron è CEO -, è riuscita, infatti, a coniugare questo senso fondamentale con la Virtual Reality, producendo l’OX1, un dispositivo brevettato, leggero e wireless, che si fissa sulla parte inferiore del visore VR.
Un ruolo strategico nella realizzazione del prototipo lo ha assunto la tecnologia Multi Jet Fusion. OVR ha utilizzato questo processo di fabbricazione additiva per stampare in 3D prototipi e piccoli lotti di componenti di uso finale per l’OX1.
“Abbiamo utilizzato componenti in nylon di altissima qualità fabbricati con la stampante HP Multi Jet Fusion; oltre alla prototipazione, OVR prevede di utilizzare la MJF durante la fase di beta testing dell’OX1 ancor più se, come sembra, ci dedicheremo ad applicazioni in campo militare. Dovremo eseguire prove di caduta, test elettromagnetici con materiali che dovranno essere abbastanza simili a quelli dei pezzi di uso finale; la tecnologia Multi Jet Fusion è in grado di darci proprio questo. Un parametro importante da valutare è il fatto che il design dell’OX1 deve riuscire a interagire con la tecnologia VR, in evoluzione continua, e migliorare velocemente a mano a mano che se ne diffonde l’adozione. L’ottimizzazione del prodotto richiede, quindi, quelle caratteristiche di flessibilità offerte dalla MJF, una delle tecnologie di stampa di livello industriale. La sua capacità di adattarsi rapidamente ai cambiamenti di forma e di soddisfare i requisiti di robustezza e finitura del pezzo finale, è fondamentale. La flessibilità nei processi di progettazione e di sviluppo, insieme alla capacità di modificare rapidamente la forma, risulta essenziale in previsione dei prossimi sviluppi della realtà virtuale”.
– Erik Cooper, Responsabile del progetto –
L’OX1 emette gli odori in risposta a un’interfaccia di programmazione dell’applicazione Architecture of Scent (API), che permette ai progettisti di assegnare parametri agli odori degli oggetti nell’ambiente di VR. Ad esempio, un oggetto privo di odore se tenuto in mano, produrrà un odore più forte quando l’utente lo avvicina al viso. Se soffia una brezza virtuale, l’utente rileverà l’odore di un oggetto se si trova sottovento, ma non lo sentirà più se si sposterà sopravvento. Cooper spiega che il dispositivo include una ventola per eliminare le molecole dell’odore, ma il materiale di costruzione deve essere abbastanza levigato da impedire che si intrappolino. Per effettuare i test, il materiale deve essere il più simile possibile a quello utilizzato per i pezzi finali.
Un recente studio dell’Università del Vermont, pubblicato sul Journal of Medical Research and Health Sciences, ha dimostrato la possibilità di affrontare problemi come l’ansia, il dolore e lo stress con la realtà virtuale olfattiva. I risultati hanno permesso agli psichiatri clinici di capire come l’OVR potrebbe essere utilizzata per aiutare in modo sicuro ed efficace la salute mentale e i disturbi dell’umore dei pazienti.
La mission di OVR Technology, ha affermato Wisniewski, “è quella di avere un impatto positivo nel mondo reale migliorando il mondo virtuale attraverso il profumo. Non è solo una cosa interessante o un espediente. Vogliamo risultati e impatti misurabili. La realtà virtuale può servire a molti scopi, dal divertente al cambiare la vita. Potrebbe migliorare una pratica di meditazione, formare i dipendenti in un’attività, insegnare ai primi soccorritori una maggiore resilienza allo stress, diagnosticare l’anosmia (una perdita o compromissione dell’olfatto) e approfondire la terapia dell’esposizione per i veterinari con disturbo da stress post-traumatico”.
Cooper ha aggiunto che, oltre all’assistenza sanitaria, OVR Technology sta guardando ad altri mercati potenziali come l’addestramento, la formazione, l’intrattenimento, le esperienze immersive tra cui i giochi, senza dimenticare i documentari 4D con esperienza olfattiva.
Intanto, l’Azienda ha realizzato una piattaforma a tre componenti chiamata Architecture of Scent. Un componente è il piccolo dispositivo ION, che si aggancia a un visore VR, vicino al naso di chi lo indossa. ION contiene il secondo componente, nove cartucce che immagazzinano ed emettono profumi altamente realistici creati dall’Azienda o “scentware“. Il terzo componente è un software che interagisce con il software VR per segnalare l’erogazione di profumi in dosi misurate con precisione e temporizzate per corrispondere al comportamento di chi indossa le cuffie.