Oggi vi raccontiamo il caso studio dedicato ad un drone subacqueo, realizzato con la stampa 3D, con lo scopo di costruire reti di comunicazione subacquee.
Da un’idea dello studente Keren Zhang per il suo progetto di laurea, ProtoFab, ha realizzato un drone intelligente in resina fotosensibile, utilizzando la stampante 3D DLC ProtoFab SLA 600 e la tecnologia di stampa SLA.
Tempo per la realizzazione? Tre giorni.
Lumi bot fa parte di un nuovo sistema di comunicazione subacqueo basato su luce visibile (Li-Fi), assieme a water lumier e lumi mask.
Questo sistema è stato pensato per cercare di ridurre gli incidenti causati da una comunicazione impropria sott’acqua, migliorare l’efficienza del lavoro dei subacquei e dare la possibilità di parlare e condividere video in tempo reale sott’acqua.
L’obiettivo è quello di creare reti di comunicazione wireless cambiando il futuro degli operatori del mondo subacqueo.
Come in tutti i processi di additive manufacturing, il tutto è partito da un file digitale.
Essendo un robot molto complesso, i progettisti di ProtoFab hanno optato per una stampa divisa in varie parti.
Prima di procedere, gli esperti hanno analizzato minuziosamente il disegno, i file e come i vari pezzi avrebbero dovuto incastrarsi poi per assemblare il prodotto finale – il robot. Una volta finita la fase di analisi, i file sono stati importati del software per la stampa 3D Materialise Magics, per lo slicing.
Magics viene utilizzato per evitare di caricare file di dimensioni eccessive, in quanto elimina la complessa elaborazione dei triangoli in un file STL intermedio, generando la geometria desiderata direttamente a livello di slice.
Lo step successivo è consistito nella vera e propria stampa 3D dei pezzi che compongono il drone.
Per questo progetto, ProtoFab ha utilizzato la stampante 3D industriale SLA 600 DLC, con il materiale in resina fotosensibile, per produrre le diverse parti necessarie.
La ProtoFab SLA 600 DLC ha un’alta velocità di stampa, realizza parti precise e di superficie liscia. La rugosità superficiale di soli 0,05 μm rende la post-elaborazione semplice ed efficiente.
Ha una piattaforma di stampa rinforzata con granito per ridurre al minimo le vibrazioni e massimizzare la precisione.
Rispetto al tradizionale metodo di lavorazione CNC, la stampante 3D di casa ProtoFab ha sicuramente portato importanti vantaggi in termini di tempo e materiali utilizzati.
Una volta concluso il ciclo di stampa 3D, gli stessi pezzi sono stati poi inseriti in una macchina di pulizia automatica sviluppata da ProtoFab, prodotto già utilizzato in Europa e negli USA dall’industria produttiva. E’ una scelta conveniente, veloce e soprattutto ecologica.
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Un esperto ha poi assemblato le varie parti stampate in 3D.
Dopo l’assemblaggio dei componenti grezzi, si è passato alla lucidatura e verniciatura del drone.
Ci auguriamo che questo progetto ambizioso possa portare i risultati sperati e ottimizzare il lavoro di chi, ogni giorno, perlustra i nostri fondali.