Altro che il lunedì nero dell’87, quello del 4 ottobre appena trascorso è stato il buio totale, l’eclissi solare dell’universo, il crollo non solo delle quotazioni in Borsa di Mark Zuckerberg, con una perdita di 6 miliardi in un colpo solo e un patrimonio personale “sceso” a 121,6 miliardi, ma di tutto un sistema di relazioni sociali, economiche e politiche che girano sulle tre APP più seguite in tutto il mondo: Facebook, WhatsApp e Instagram. Un down mondiale iniziato alle 17.30 e terminato dopo circa 6 ore, che ha mandato nel panico più totale i 3,14 miliardi di utenti Facebook, i 2 miliardi di utenti WhatsApp e il miliardo e passa di utenti Instagram.
Su un social break di tale portata si sono interrogati APP developer, security software developer, specialisti IT, economisti, tutori della privacy, tutti cercando di capirne le cause e gli effetti, soprattutto in termini di protezione dei dati dei profilati. In pochi, però, si sono interrogati sul perché questo “inciampo” durato una mezza giornata, abbia creato il delirio nella gestione di affetti, affari, rapporti interpersonali. I più avveduti hanno trasferito tutto il flusso di interrelazioni su altre APP, a testimonianza del “morto un re, viva il re”.
Un articolo pubblicato sul sito dell’associazione Altroconsumo, dal titolo: “Dopo il down di Facebook e WhatsApp: come sopravvivere ai blackout dei social network” (senza punto di domanda), ha formulato “4 consigli per evitare di farsi prendere dal panico se dovesse accadere ancora”. I suggerimenti sono: 1) diversificare la presenza sui social; 2) diversificare i sistemi di messaggistica; 3) minimizzare la dipendenza dai colossi della rete a favore di social network alternativi; 4) fare il backup.
Selltek, la cui filosofia imprenditoriale è quella di trasformare un problema in risorsa, ne ha indicato un quinto: mettere le scarpe 3D alla fantasia. E non è una metafora.
È indiscutibile che, ormai, i social network sono parte integrante della nostra vita quotidiana. Sono strumenti di comunicazione globale, di un movimento di informazioni in tempo reale, di una “connessione” senza barriere. Il rischio, però, che diventino “totalizzanti” è all’attenzione di sociologi e pedagoghi.
E allora, quale occasione migliore di un blackout, per tornare a correre in un parco, insieme agli amici, la famiglia o anche da soli. La corsa è uno degli sport più facili da praticare: bastano un paio di scarpe da running, comode, flessibili e sperimentate nel settore professionistico.
Ad esempio, le ADIDAS 4DFWD, la cui intersuola è stampata con la tecnologia 3D Carbon, sopportano un maggior carico di energia e una falcata ancora più fluida. La tecnologia Carbon, infatti, utilizza un nuovo metodo di stampa 3D che prevede l’uso di liquidi, a differenza del classico metodo con materiale plastico. Inoltre, la tomaia Primeknit+ lavora in sinergia con l’intersuola e questo contribuisce a migliorare la performance.
In Italia, Selltek è rivenditore accreditato delle stampanti Carbon 3D, la multi- premiata Azienda californiana che, grazie anche a questa partnership, si è aperta al mercato europeo.
Un’occasione per dimostrare che il “digitale”, ogni tanto, è più divertente del “digitare”.