Nel 2015, Fabio Vaccarono, country director di Google in Italia, fu intervistato da Giovanni Minoli nella sua rubrica Mix 24 su Radio 24.
Durante questa intervista discussero di vari temi legati al futuro tecnologico italiano e si sono soffermati sulla stampa 3D approfondendo il discorso.
Il country director di Google considera che l’opportunità che la stampa 3D sta offrendo all’italia è un treno da non perdere, che l’additive manufacturing sarà per l’Italia (la seconda potenza manufatturiera in Europa dopo la Germania) una rivoluzione che consentirà la creazione di piccole produzioni altamente customizzate.
Il futuro delle piccole e medie imprese è al bivio, o si investe sul digitale oppure si perde l’opportunità di cavalcare quest’onda che attualmente sta investendo tutto il mondo. Ormai con l’uso di internet non contano più le dimensioni e anche le piccole imprese possono dire la loro nel panorama mondiale.
La tecnologia tradizionale è, certamente, in grado di creare una vasta gamma di geometrie e disegni, ma la produzione additiva porta la produzione al livello successivo.
Tra i vantaggi della tecnologia additiva, è da menzionare:
Il produzione additiva è molto veloce e non richiede una serie infinita di incontri da parte degli ingegneri per poter modificare i progetti.
Con il software CAD, apportare le modifiche è molto semplice e veloce. Questo garantisce all’azienda molta più flessibilità, e ha anche il risultato di tagliare i costi.
Se prima, i limiti dei metodi di produzione sacrificavano il design, adesso, con la nuova tecnologia, designer ed ingegneri possono dare sfogo alla loro creatività.
Importanti players industriali del mercato globale stanno integrando la tecnologia additiva nel proprio processo di produzione. Anche a livello nazionale, le aziende iniziano a comprendere le potenzialità di tale tecnologia innovativa, e non parliamo soltanto di importanti realtà, ma anche di piccole aziende ed artigiani del settore orafo.
Grazie ai miglioramenti apporti, l’AM può essere impiegato nella produzione di oggetti finiti, con strutture complesse, un alto livello di personalizzazione, impossibili da realizzare attraverso i metodi tradizionali. La tecnologia 3D può essere impiegata anche nelle aziende che lavorano con bassi volumi di produzione.
ANIE ha presentato, a dicembre 2017, un White Paper che riporta i risultati di una ricerca tra le varie aziende manifatturiere, che traggono beneficio dal processo di trasformazione digitale in tutti i reparti aziendali.
Fabio Massimo Marchetti, presidente del working group Software Industriale, ha riferito, in merito alla ricerca “Il Gruppo che coordino sta inoltre lavorando, in collaborazione con alcuni importanti atenei italiani, alla definizione di modelli di calcolo del Roi con riferimento ad aree applicative specifiche; oltre a attivare tutte le iniziative necessarie per sostenere le aziende, soprattutto le Pmi, a comprendere ed utilizzare gli acceleratori di Roi attualmente disponibili (incentivi di legge)”.
Nella White Paper, riferito all’inserimento delle nuove tecnologie nelle imprese italiane, leggiamo:
“[..] le PMI, che in Italia assicurano da sempre innovazione e crescita diffusa, possono trarre da Industry 4.0 grandi bene ci, in quanto tale paradigma ben si sposa con l’agilità di tali organizzazioni, fornendo un contributo decisivo per l’innalzamento del livello di qualità dei prodotti realizzati e l’ottimizzazione dei costi di progettazione, produzione e logistica, traducendosi in una maggiore competitività dentro e fuori i confini nazionali.”
Come Selltek, il nostro obiettivo è quello di continuare quello che abbiamo iniziato più di 16 anni fà, fornire ad ogni cliente gli strumenti giusti per creare, produrre e per massimizzare gli investimenti al fine di ottenere risultati tangibili. Con la stampa 3D.
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